“IL COORDINATORE GENITORIALE : UNA FIGURA CHIAVE NELLA GESTIONE E NELLA RISOLUZIONE DEL CONFLITTO FAMILIARE”

a cura dell’Avv. Sara Gregorini

La figura del “coordinatore genitoriale”, in Italia, si è affacciata di recente nell’ambito del diritto di famiglia.
Non esiste, infatti, ad oggi, nel nostro ordinamento, una norma giuridica vigente che disciplini questa figura.
Negli ultimi anni vi sono state alcune pronunce di vari Tribunali italiani che hanno previsto l’introduzione di questa figura in procedimenti di separazione, divorzio e affidamento della prole.
La figura del coordinatore genitoriale nasce negli Stati Uniti d’America, intorno agli anni ’90 (del secolo scorso), come strumento a tutela dei figli minori che si trovano a vivere situazioni di conflitto e contrasto tra i genitori, dunque, esposti al rischio di subire effetti pregiudizievoli, come ad esempio danni di carattere psicologico.
E’ dunque una figura rivolta a coppie di genitori la cui perdurante conflittualità rappresenta un rischio evolutivo per i figli.
Ma vediamo nel dettaglio il ruolo e i compiti di questa figura professionale.
Il coordinatore genitoriale è un professionista, terzo ed imparziale (quindi sta al di sopra delle parti in conflitto), adeguatamente formato, che ha il compito di:

  • facilitare la gestione e la risoluzione di conflitti e contrasti in essere tra i genitori. Ciò a tutela dei figli, nel loro primario interesse e al fine di salvaguardare il loro benessere psico-fisico.
  • aiutare, coadiuvare e supportare i genitori nell’esercizio del loro ruolo affinché cooperino tra loro nell’attuazione di un progetto di genitorialità condivisa;
  • monitorare e supervisionare il corretto svolgimento del rapporto genitori/figli, fornendo anche indicazioni rispetto ad eventuali condotte disfunzionali;
  • segnalare all’Autorità Giudiziaria competente nonché al Servizio Sociale (anche laddove non si profilino determinate fattispecie di reato) casi in cui si ravvisino gravi rischi per i minori (ad esempio casi di violenza, maltrattamento, abuso ….), a loro tutela.

Si tratta di una figura professionale diversa dal “mediatore familiare”, che solitamente interviene nella fase di formazione degli accordi separativi o di divorzio (per le coppie coniugate) e di affidamento della prole (per le coppie non sposate).
Il coordinatore genitoriale è un professionista con formazione specifica nel campo del diritto di famiglia, della psicologia dell’età evolutiva, della pedagogia, della gestione del conflitto.
Questa figura è stata adottata dalla giurisprudenza italiana in casi di conflitto genitoriale irrisolto, in casi di difficile dialogo e comunicazione tra i genitori, rispetto alla gestione di particolari questioni (ad esempio scelte educative o relative all’istruzione, alla formazione e alla salute dei figli).

Il primo caso di giurisprudenza italiana, in cui per la prima volta è stata prevista questa figura, risale al 2015.
Si tratta di un provvedimento del Tribunale di Civitavecchia, emesso nell’ambito di un procedimento che vedeva coinvolti genitori conflittuali che gestivano la figlia minore in regime di affidamento condiviso.
A seguire altre pronunce giurisprudenziali tra cui:

  • un decreto del 2016 emesso dal Tribunale di Milano in un caso di genitori separati che non riuscivano a gestire in maniera adeguata il rapporto con la figlia minore. L’intervento del coordinatore genitoriale è qui avvenuto al fine di attuare un progetto di genitorialità condivisa.
  • un provvedimento del Tribunale di Mantova del 2017, in un caso di elevata conflittualità tra genitori, al fine di monitorare e supervisionare lo svolgimento del rapporto genitori/figli.

Anche il Tribunale di Monza, in alcuni procedimenti, ha previsto l’introduzione di questa figura.
La nomina del coordinatore genitoriale può avvenire:

  • su libero accordo delle parti, che possono appunto decidere spontaneamente di affidarsi ad un coordinatore genitoriale;
  • oppure per nomina del Giudice, che incarica questa figura professionale nel corso di un giudizio di separazione, divorzio o affidamento della prole, per un determinato periodo di tempo, elencando nel proprio provvedimento in maniera dettagliata e specifica tutti i compiti e le funzioni che questa figura è chiamata a svolgere, in relazione alle peculiarità del caso.

Ad oggi, il coordinatore genitoriale è per lo più un professionista privato che opera in ambito psicologico, sociale, giuridico, il cui compenso è posto a carico delle parti.
Ci si augura per il futuro un intervento legislativo ad hoc, che disciplini sotto i vari aspetti questa particolare figura “chiave”, così delicata ed importante, che potrebbe essere di aiuto in numerosi casi, in modo da renderla anche fruibile a tutti.